Il Museo Preistorico ed Etnografico Luigi Pigorini all'Eur
Il museo preistorico ed etnografico Luigi Pigorini fu fondato nel 1876 nel Palazzo del Collegio Romano nel centro di Roma; nel 1962 fu trasferito all'EUR, nel Palazzo delle Scienze in P.za G. Marconi. Il museo in questa nuova sede ha conservato la sua originaria disposizione su due aree espositive, una riguardante la preistoria e una l'etnografia.
Nelle sale dedicate alla preistoria si trovano importanti reperti dal Lazio, come una porzione di paleosuperficie del giacimento del paleolitico inferiore di Castel di Guido, il calco del cranio neanderthaliano della Grotta Guattari al Circeo, moltissime industrie litiche dal paleolitico al neolitico, resti di fauna pleistocenica e testimonianze di arte paleolitica dalla Grotta Polesini. Interessanti sono i reperti degli scavi subacquei in località "la Marmotta", presso Anguillara Sabazia, sul lago di Bracciano: da qui proviene una piroga di 10 metri di lunghezza, scavata in un tronco di quercia.
La sezione riguardante il neolitico, l'età del rame, l'età del bronzo e l'età del ferro presenta reperti ceramici dalla c.d. Grotta Patrizi, la riproduzione della “Tomba della Vedova” rinvenuta nella necropoli eneolitica di Ponte San Pietro, la piroga monossile trovata al Sasso di Furbara nella necropoli del Caolino e una vasta serie di corredi funebri (vasellame e utensili in bronzo e ferro) delle necropoli laziali. Da segnalare anche il ripostiglio di asce di bronzo ritrovato ad Ardea.
Nella sezione etnografica del museo sono esposti reperti che documentano le culture di tutti i continenti. Si tratta di testimonianze di carattere artistico e magico-religioso che documentano i vari aspetti della cultura materiale delle popolazioni extraeuropee.
Il percorso delle sale dedicate all’Africa illustra in tre fasi storiche l'incontro/scontro tra Africa e Europa: l’esplorazione della costa occidentale nel XV secolo; l'esplorazione dell'interno avvenuta nel XIX secolo; la scoperta dell'Arte Negra, avvenuta agli inizi del XX secolo. Molto interessanti sono alcuni oggetti in avorio dalla Nigeria e i feticci provenienti dal Congo.
Altre sale descrivono le culture della Mesoamerica. Troviamo un iniziale percorso introduttivo che descrive il primo contatto delle popolazioni indigene con gli europei, poi una sezione antologica sulla Mesoamerica e una parte tematica che analizza aspetti specifici della cultura delle civiltà precolombiane.
Per l’Asia, la raccolta del Pigorini è il risultato di lasciti di vari esploratori italiani. Il fondo Ragusa con più di 4000 oggetti tra cui vasi in ceramica, statue di bronzo, strumenti musicali, armi, abiti, maschere, dipinti, xilografie e strumenti di uso quotidiano; il fondo Ros con 2000 reperti di interesse antropologico che documentano gli aspetti della vita domestica cinese. La collezione Fea, entrata nel museo nel 1889, contempla 1200 pezzi dalla Birmania. La collezione Giglioli comprende giade cinesi e giapponesi e oggetti religiosi buddhisti dal Tibet. Per l'India abbiamo la collezione di strumenti musicali donata dal Raja Sourindro Mohun Tagore a Re Vittorio Emanuele II, e confluita nel Museo nel 1879.
La sezione dedicata all’Oceania vanta circa 15 000 oggetti, è pertanto una delle più importanti collezioni di questo tipo in Europa. Gli oggetti provengono dalla Melanesia, dalla Polinesia, dalla Micronesia e dall'Australia, e sono stati raccolti in gran parte da esploratori, viaggiatori, ricercatori e collezionisti della fine del XIX secolo.
Per informazioni sui laboratori didattici al Museo Pigorini per la scuola primaria, chiamare i nn. 0697858194, 0661661527, o scrivere a inforomabella@virgilio.it, o compilare il form sotto. Le attività didattiche nel Museo Pigorini sono gratuite, compresa la guida e i biglietti.