Domenica 6 novembre 2022 h 15,30: i sotterranei della basilica dei Santi Silvestro e Martino ai Monti
APPUNTAMENTO: DOMENICA 6 NOVEMBRE 2022 H 15,30 ALL'INGRESSO DELLA BASILICA DEI SS. SILVESTRO E MARTINO AI MONTI, IN VIALE DEL MONTE OPPIO N. 28.
DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA. PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, CELL. 3669430785 (WHATSAPP), oppure compilando il form sottostante.
La visita guidata è gratuita; eventuali biglietti di ingresso / offerte alla basilica sono a carico del Socio partecipante.
Sotto la Basilica dei SS. Silvestro e Martino ai Monti al Colle Oppio si estende uno dei sotterranei più importanti di Roma. In epoca imperiale la zona del Colle Oppio era inclusa nella Regio III “Isis et Serapis”, in base alla suddivisione operata da Ottaviano Augusto nel 6 a.C. Non distanti sono i resti della Domus Aurea di Nerone, le Terme di Traiano e quelle di Tito, dove nel 1506 avvenne il clamoroso ritrovamento del gruppo scultoreo del Laocoonte, subito acquistato da papa Giulio II Della Rovere.
Dalla navata centrale, una scalinata ci conduce nella cripta sotto l'altare, dalla quale si ha accesso ad una seconda scala che porta nel sotterraneo, un antico luogo di culto con funzioni legate ad un Titulus, identificato come Titulus Equitii in documenti antichi (il verbale del concilio di Papa Simmaco del 499 e quello di Gregorio Magno del 595).
Il Titulus nell’archeologia paleocristiana corrisponde alla definizione di un luogo di culto amministrato direttamente dalla Comunità attraverso un Presbitero e sede di un clero secolare stabile, composto di ostiarii, lectores, esorcisti ecc.
Il sotterraneo di San Martino ai Monti è composto da una vasta aula rettangolare con pareti in opus latericium, divisa in tre navate da sei pilastri. L’edificio si può datare all'età dei Severi: nasce all’inizio come magazzino, ma nel pieno III secolo d.C. viene ristrutturato e usato per il culto cristiano. Papa Silvestro consacra il Titulus, adattandolo alle necessità del rito cattolico e per le riunioni dei fedeli, per la amministrazione dei Sacramenti e per la distribuzione periodica del “fermentum”.
Ben presto il Titulus Equitii divenne molto importante per la comunità cristiana nella zona dell’Esquilino, e qui tutta la popolazione cristiana aveva un punto di riferimento. Si può affermare che tra il IV ed il VI secolo la distribuzione dei Tituli non fosse affatto casuale, ma andasse articolandosi in modo da poter essere presente in maniera sistematica in tutte le 7 regiones ecclesiastiche.
Il centro titolare di San Martino ai Monti fu anche sede dei già citati Sinodi del 499 e del 595; nel verbale del 499 il nome del Titulus era ancora Equitii, mentre in quello del 595 è denominato Titulus Silvestri, in quanto nel periodo passato tra i due Sinodi avviene una cristianizzazione dei nomi dei luoghi di culto: è lo stesso Titolo, ma è indicato con due nomi diversi.
Prima Papa Simmaco (VI secolo) e Papa Sergio II (IX secolo) commissionarono estesi lavori di ristrutturazione, in modo particolare papa Sergio II iniziò la costruzione della chiesa superiore, che visiteremo dopo essere usciti dal sotterraneo.
LEGGI LE NOSTRE RECENSIONI SU TRIPADVISOR!