Sabato 5 novembre 2022 h 16: la basilica di Santa Sabina all'Aventino
APPUNTAMENTO: SABATO 5 NOVEMBRE 2022 H 16 IN PIAZZA PIETRO D'ILLIRIA. DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527 (attivi tutti i giorni h 8-20), cell. 3669430785 (DOTT. MASSIMO MORANDI TARABELLA).
La basilica di Santa Sabina venne eretta nel V secolo sulla tomba di Santa Sabina, è una delle basiliche paleocristiane meglio preservate ed è anche sede della curia generalizia dell'Ordine dei frati predicatori. Riveste la dignità particolare di Basilica Minor ed è sede del titolo cardinalizio di Santa Sabina.
La chiesa fu edificata dal prespitero Pietro d’Illiria tra il 422 e il 432, sotto papa Celestino I. La dedica della chiesa è trascritta sulla parete di controfacciata in un magnifico mosaico con epigrafe in esametri. La basilica fu eretta proprio sopra la casa della matrona romana Sabina, di cui resta nella navata destra una colonna di granito. Nell’area occupata dalla chiesa un tempo si trovava il tempio di Giunone Regina, le cui colonne furono reimpiegate nell’edificio paleocristiano.
L'interno fu sensibilmente modificato dai restauri di Domenico Fontana nel 1587 e di Francesco Borromini nel 1643 poi. I restauri di Antonio Muñoz furono condotti in due fasi tra il 1914-19 e il 1936-37 e riportarono la chiesa alla forma originaria.
Nel 1219 la basilica fu assegnata da papa Onorio III a San Domenico di Guzmán e al suo ordine, che da allora ne ha fatto il punto di riferimento a Roma.

Proprio alla memoria di San Domenico sono legate due curiosità: nel chiostro è un albero di arancio amaro, secondo la tradizione cristiana piantato dal Santo nel 1220. La tradizione afferma che San Domenico avesse portato con sé un virgulto dalla Spagna, sua terra d'origine, pertanto dovremmo proprio a lui l’importazione di questo frutto in Italia. L'arancio, visibile dal portico antistante l’attuale ingresso della basilica, è ritenuto miracoloso perché, a distanza di tanti secoli, continua a vivere attraverso nuovi germogli che nascono dal ceppo originario, pertanto ha il primato di essere il più antico albero di Roma.
La seconda curiosità riguarda la pietra nera di forma rotonda posta su una colonna tortile a sinistra della porta di ingresso: è nota come Lapis Diaboli, ovvero la "pietra del diavolo" in quanto, secondo la tradizione, sarebbe stata scagliata dal diavolo contro San Domenico mentre pregava sulla lapide di alcuni martiri, frantumandola. In realtà tale lapide fu asportata in frammenti dall'architetto Domenico Fontana durante il restauro del 1527; i frammenti in seguito sono stati recuperati e oggi sono visibili al centro del coro.
L'ingresso principale ha un portale ligneo in cipresso risalente al V secolo, che rappresenta ad oggi il più antico esempio di scultura paleocristiana su legno. In una delle formelle si può osservare una celebre Crocifissione, considerata la più antica raffigurazione conosciuta del Cristo in croce. Il portale è rimasto nella sua sede originaria, giungendo praticamente indenne fino a noi, sia pure con diversi restauri e con l'aggiunta della decorazione a grappoli e foglie di vite, che circonda le formelle. Vi sono rappresentate scene dall'Antico e dal Nuovo Testamento, fra cui le storie di Mosè, di Elia, dell'Epifania, dei miracoli di Cristo, della Crocifissione e dell'Ascensione.
La visita guidata alla basilica di Santa Sabina all'Aventino è gratuita per i soci, la tessera di iscrizione alla nostra associazione costa 15 euro, vale 12 mesi, si può fare anche sul posto, consente di prendere parte a un numero illimitato di iniziative culturali gratuite.