Sabato 12 novembre 2022, h 14,30: l'EUR, il pentagono metafisico
APPUNTAMENTO: Sabato 12 novembre 2022, h 14,30: DAVANTI AL PALAZZO DELLA CIVILTA' ITALIANA. DURATA: 2 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA INVIANDO una mail a inforomabella@virgilio.it, oppure chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527 (attivi tutti i giorni h 8-20), cel. 3669430785 (WhatsApp), o compilando il form sotto.
Il quartiere EUR o E42, acronimo di Esposizione Universale di Roma del ’42, è celebre per essere uno dei più incisivi esempi di intervento architettonico e urbanistico del periodo fascista nella Capitale. L’assetto razionale, la monumentalità e la purezza lineare dei suoi edifici marmorei, oltre ad evocare i sogni di grandezza della “Terza Roma”, hanno negli anni suggestionato molteplici registi, da Fellini a Sorrentino, tale da iconizzare l’Eur nella coscienza collettiva per la sua bellezza scenografica.
La storia dell’area, dalla forma pentagonale, inizia nel 1935 quando il governatore di Roma, Giuseppe Bottai, propone a Benito Mussolini di candidare Roma e l’Italia per accogliere l’Esposizione Universale del 1942 e in tal modo glorificare il paese, in particolare il genio della Civiltà Italica, nonché celebrare le conquiste coloniali e il ventesimo anniversario del regime, previsto per il medesimo anno. L’idea risultava essere congeniale con le volontà di Mussolini, da un lato di porsi in continuità con la grandezza dell’antichità e di creare un simbolo della Terza Roma -quella fascista- dopo la Roma degli imperatori e dei papi, dall’altro garantire un’espansione della città verso il mare. Nel 1936 venne costituito l’Ente Autonomo Esposizione Universale di Roma, con a capo il senatore Vittorio Cini, che avrebbe dovuto trasformare questo progetto in realtà grazie ad un gruppo di architetti e urbanisti, tra cui, di meritevole menzione, è la figura di Marcello Piacentini.
Tuttavia allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale i cantieri furono arrestati e dopo anni di abbandono, furono ripresi terminando le opere che erano rimaste incompiute. Tra gli anni ‘50 e ‘60 l’area si arricchì di palazzi, uffici e ministeri, divenendo un polo economicamente rilevante e strategico. Non mancò l’attenzione per gli aspetti della vivibilità e dell’intrattenimento con la creazione di importanti aree verdi e il Parco centrale del Lago, il distretto museale e la costruzione del Palazzo dello Sport di Pierluigi Nervi fino al più recente intervento architettonico, non poco dibattuto, del Nuovo Centro Congressi, noto come “La Nuvola”, progettata dall’architetto Massimiliano Fuksas e simbolo del volto contemporaneo dell’Eur.
Il nostro percorso prende avvio dall’edificio-icona dell’intero quartiere, il Palazzo della Civiltà Italiana e del Lavoro, conosciuto come “Colosseo Quadrato” (1938-42 di Guerrini, Lapadula, Romano). Il palazzo, oggi sede del quartier generale della Maison Fendi, si qualifica per la sua solenne semplicità, esaltata dal gioco perfetto di alternanza di luci e ombre, tra i pieni della bianca superficie in travertino e i vuoti della sequenza di arcate a tutto sesto, simbolo del genio costruttivo romano. Le 28 statue all’interno degli archi del pian terreno sono ognuna allegoria delle diverse virtù del popolo italiano, esaltato dalla celebre scritta a caratteri capitali romani sulla sommità: “Un popolo di poeti di artisti / di santi di pensatori di scienziati / di navigatori di trasmigratori”.
Proseguendo lungo il viale della Civiltà del Lavoro, incontreremo prima il cosiddetto Palazzo Uffici (1937-39 di Minnucci). L’edificio, primo del progetto dell’Esposizione Universale ad essere terminato, oggi sede dell’Eur S.p.A, bilancia il linearismo delle sue masse architettoniche con importanti elementi decorativi di finalità propagandistica: il bassorilievo “La storia di Roma attraverso le opere edilizie” all’ingresso principale, le opere scultoree e pittoriche che decoravano gli spazi interni, i simboli fascisti e gli effetti scenografici prodotti dalla fontana a tre bacini dinanzi all’omonimo Salone delle Fontane.
Prendendo via Cristoforo Colombo, antica Via Imperiale e, secondo il progetto, arteria che doveva collegare l’antica Roma con la nuova, attraverseremo Piazza delle Nazioni Unite, un tempo Piazza delle Esedre, per via dei due emicicli che, citando i mercati traianei, avrebbero dovuto costituire delle quinte scenografiche per la Porta Imperiale, mai costruita. Le due ali ospitano i Palazzi dell’Inps e dell’INA (1938-52 di Muzio, Paniconi, Pediconi).
In Piazza Kennedy ammireremo il Palazzo dei Congressi (1938-54 di Libera) con le sue linee coniuganti classicismo e modernismo e celebre per custodire grandi opere decorative di artisti noti del ‘900, come Achille Funi, Gino Severini e Angelo Canevari.
Poi volgeremo verso il Palazzo della Civiltà romana (1939-52 di Aschieri, Bernardini, Pascoletti e Peressutti), un complesso monumentale, emblematico per le sue imponenti masse murarie in peperino scuro che contrastano con il biancore delle colonne di ordine gigante e sede dell’omonimo museo, del Planetario e del Museo Astronomico di Roma.
A fine del viale della Civiltà romana, passando tra i due mosaici monumentali di Depero e Prampolini e un diaframma di colonne si giungerà nel cuore nevralgico del quartiere, Piazza Marconi (1939 di Fariello, Muratori, Quaroni, Moretti) con il suo Obelisco (1937-59 di Dezzi) dedicato all’inventore della radio.
Con uno sguardo a 360 gradi osserveremo i quattro edifici circondanti (il Palazzo di Arte Antica, il Palazzo di Arte Moderna, il Palazzo della Scienza Universale e il Palazzo delle Arti e Tradizioni Popolari) che nel progetto dovevano costituire il polo museale espositivo dell’area, una sorta di maestosa agorà dai forti intenti propagandistici, che fu poi delimitata ad ovest dallo svettante grattacielo Italia (1959-60 di Mattioli).
Riprendendo Viale Colombo, passando dinanzi la facciata principale de “La Nuvola” di Fuksas (2008-16), di cui apprezzeremo l’inventiva strutturale e progettuale, termineremo il percorso lungo l’argine nord del Lago all’interno del Parco (1951-62 di Vico), cui spettava un ruolo di grande importanza nel contesto del progetto originario. La posizione, lungo il percorso chiamato “Passeggiata del Giappone” permetterà di rivolgere un ultimo sguardo agli edifici osservabili in lontananza: il Palazzo dello Sport (1951-62 di Piacentini, Nervi) e il Fungo (1957-59 di Colosimo, Capozza) a sud e il grattacielo dell’Eni a est. (testo a cura di Margherita Sozio).
La visita guidata dell'EUR è gratis per i soci di Roma Bella. La tessera costa 15 euro, si può fare anche sul posto, vale 12 mesi e consente di aderire ad un numero illimitato di iniziative culturali gratuitamente.