Domenica 13 novembre 2022 h 16: visita guidata alla Basilica di San Paolo fuori le mura
APPUNTAMENTO: Domenica 13 novembre 2022 h 16 ALL'INGRESSO PRINCIPALE DELLA BASILICA. DURATA: 1 H E 30'. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, cell. 3669430785 (whatsapp), oppure compilando il form sottostante. La visita guidata di San Paolo fuori le Mura con l'associazione culturale Roma Bella è gratis per i Soci.
La basilica di San paolo fuori le mura fu iniziata da Valentiniano II, Teodosio ed Arcadio, e completata sotto il regno di Onorio nel 395. Veniva a sostituire un luogo di culto più modesto e con orientamento opposto, costruito sotto Costantino I sulla sepoltura dell'Apostolo dei Gentili, consacrato da Papa Silvestro I nel 324.
La vecchia basilica aveva un quadriportico antistante. Internamente era ripartita in cinque navate, con colonne in marmo bianco per la navata centrale, in granito di Assuan per le navate laterali. Nella navata maggiore si aprivano 21 finestre su ogni lato ed altrettante finestre si aprivano lungo le pareti esterne delle navate minori. Il transetto, con pavimento sopraelevato, presentava un arco trionfale all’incrocio con la navata centrale ed era investito da piena luce grazie a enormi finestre centinate.
Il presbiterio fu modificato sotto papa Gregorio Magno (590 - 604), rialzando il pavimento e ricavando una cripta sotto l'altare maggiore, che accolse le reliquie di San Paolo. Papa Leone III (795 - 816) fece restaurare l'abside arricchendola con un mosaico. La cittadella sviluppatasi a partire dall'VIII secolo intorno alla basilica e al suo monastero, fu cinta di possenti mura da Giovanni VIII (872 - 882), sotto la minaccia ricorrente delle incursioni saracene. L’insediamento fu chiamato Giovannipoli in onore del papa, e venne distrutto dal terremoto del 1348. Il campanile fu eretto nell’XI secolo, epoca cui risaliva anche il portale bronzeo portato da Costantinopoli da Pantaleone di Amalfi.
Tra la fine del XII e l'inizio del XIII secolo venne edificato il vasto chiostro e fu completata la decorazione dell’abside. Dopo questi importanti episodi, fino al XV secolo si provvide essenzialmente ad una semplice attività di manutenzione e di abbellimento, con l’aggiunta, ad esempio, degli affreschi della navata centrale e il mosaico in facciata, opere di Pietro Cavallini e della sua scuola.
Il partito ornamentale della navata maggiore, noto da stampe ed incisioni antiche, esibiva tondi a mosaico con i ritratti dei pontefici proprio sopra le colonne; più in alto, una sequenza di 22 metope ad affresco su due registri con episodi dagli Atti degli Apostoli e dall'Antico Testamento; tra le finestre erano immagini a mosaico di apostoli e profeti.
In facciata il mosaico del Cavallini aveva nel registro superiore il Cristo entro un clipeo sorretto da angeli e fiancheggiato da simboli dei quattro evangelisti, nel registro inferiore, tra le finestre, le figure di San Paolo, la Vergine Maria, Giovanni Battista e San Pietro.
Nel Seicento fu realizzata la Cappella del Santissimo Sacramento, progettata da Carlo Maderno e ornata con magnifiche pitture. Benedetto XIII (1724 - 1730) restaurò la facciata ed il portico, mentre Benedetto XIV (1740 - 1758) restaurò i mosaici dell’interno, specialmente il mosaico absidale e le pitture della navata centrale.
Nel 1823, proprio negli ultimi giorni del pontificato di Pio VII, un incendio divampato all’improvviso di notte devastò quasi interamente la basilica, lasciando in piedi solo il transetto e parte della facciata, che furono in seguito abbattuti. La ricostruzione si deve a Leone XII, il nuovo edificio fu consacrato da papa Pio IX nel 1854.
Nella nuova abside è stato riproposto il mosaico del XIII secolo, con Cristo in alto al centro, ed ai lati i santi Pietro e Andrea, Paolo e Luca, e nella sezione inferiore un altare con teoria di apostoli e santi. Nell'arco absidale sono le figure di Giovanni Evangelista e della Vergine Maria in trono, provenienti dall'antico mosaico della facciata. Parti decorative salvate dall'antica basilica sono anche il tegurium dell'altar maggiore opera di Arnolfo di Cambio (1285), e il candelabro per il cero pasquale, firmato dal Vassalletto (XII secolo).
Nella navata maggiore, sopra i colonnati, sono i ritratti a mosaico dei pontefici da Pietro a Giovanni Paolo II; più in alto, tra le finestre, sono 36 affreschi con episodi e miracoli della vita di San Paolo.