Sabato 10 dicembre 2022 h 16: la chiesa di San Nicola dei Lorenesi
APPUNTAMENTO: SABATO 10 dicembre 2022 H 16 DAVANTI ALLA CHIESA IN LARGO FEBO 9. DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, cell. 3669430785. La visita guidata è gratuita per i Soci di Roma Bella. La tessera costa 15 euro, vale 12 mesi, si può fare in loco, consente di prendere parte ad un numero illimitato di attività culturali con ROMA BELLA.
Sulle fondamenta dell’antico stadio di Domiziano fu edificata nel Medioevo una chiesa dedicata a San Nicola detta “de crypta Agonis”, per distinguerla dai numerosi altri luoghi di culto dedicati a Roma al vescovo di Myra, le cui reliquie erano state portate a Bari nel 1087. Tale chiesa è citata per la prima volta nel 1186 come filiale di San Lorenzo in Damaso, da cui dipendeva ancora alla fine del XVI secolo, con il titolo di parrocchia. Nel 1622 Papa Gregorio XV soppresse il titolo e attribuì la chiesa alla confraternita dedicata ai santi Nicola e Caterina d’Alessandria, i cui membri erano originari dei ducati di Lorena e di Bar. La comunità dei Lorenesi, presenti con vari incarichi nella curia romana già dal secolo XV, si riunivano finora in una cappella della chiesa di San Luigi dei Francesi. I dissensi che si manifestarono con gli amministratori di quest’ultima all’inizio del XVII secolo, spinsero la confraternita a trasferirsi altrove e ad ottenere San Nicola in Agone dal Papa. In seguito agli sconvolgimenti politici della fine del XVIII secolo e con la soppressione della confraternita, la chiesa e il suo patrimonio immobiliare passarono, insieme alle altre opere pie francesi dello Stato Pontificio, sotto l’amministrazione unica, eretta nel 1793, dei “Pii Stabilimenti Francesi di Roma e Loreto”, che ne conservano ancora oggi la proprietà. Dopo la presa di possesso, la confraternita decise la ricostruzione dell’antica chiesa, ormai quasi in rovina, secondo il progetto dell’architetto lorenese F. du Jardin. Del vecchio edificio sono oggi visibili alcune tracce nel sottosuolo.
La facciata, interamente in travertino e realizzata utilizzando materiale proveniente dal vicino stadio di Domiziano, venne ultima al 1636. L’interno è costituito da un’aula rettangolare, con copertura a volta a botte lunettata in corrispondenza delle finestre, su cui si aprono due cappelle poco profonde. Uno pseudo-transetto sormontato da una cupola e il coro a terminazione rettilinea completano la pianta, semplice ed armoniosa. Della decorazione interna originaria del XVII secolo, che comprendeva opere di artisti lorenesi come Claude Gellée e Charles Mellin, si conservano oggi solo le tele poste sull’altare maggiore e sull’altare di Santa Caterina, eseguite da F. Nicolas de Bar, attivo a Roma a partire dal 1650. Nel XVIII secolo, la beatificazione del lorenese Pierre Fourier (1730) ed il Giubileo del 1750, furono occasione per la confraternita di trasformare la decorazione interna, fra il 1730 e il 1761. L’altare di destra fu ornato con un dipinto di Francesco Antonozzi (1730) raffigurante il beato. Corrado Giaquinto, che ottenne allora il suo primo importante incarico romano, affrescò la volta della navata e del coro e quella della cupola con i suoi pennacchi (1731-1733). Egli consegnerà nel 1749 le due grandi pale poste nel transetto sinistro e in quello destro. Quattro bassorilievi in stucco che descrivono gli episodi della vita di San Nicola, attribuiti a Giovanni Battista Grossi, furono realizzati al di sopra delle porte laterali nel 1749. Il rivestimento in marmo, iniziato nel 1746, è stato completato nel 1765 con la balaustra del coro. L’altare maggiore in marmo proviene dall’antica chiesa di Santa Maria della Purificazione detta anche “delle quattro Nazioni in Banchi”, demolita nel 1889.