Domenica 6 novembre 2022 h 10: lezione itinerante di archeologia sul Colle Palatino
APPUNTAMENTO: DOMENICA 6 NOVEMBRE 2022 H 10 DAVANTI ALLA BIGLIETTERIA DEL PALATINO IN VIA DI SAN GREGORIO N. 30.
DURATA COMPLESSIVA: 2 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE DAL CARTELLO ROMA BELLA. PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, CELL. 3669430785, o compilando il form sottostante. Visita guidata gratuita. Eventuali biglietti di ingresso sono a carico dei Soci partecipanti.
Il colle Palatino tra i sette colli di Roma è storicamente il più importante, in quanto è sede della fondazione della città romulea, avvenuta, secondo la cronologia accolta dalla maggior parte degli studiosi, nel 753 a.C., in piena Età del Ferro nell’ambito della Protostoria Laziale.
Come è noto, la tradizione mitologica, letteraria, poetica e storiografica coinvolge nel rituale di fondazione Romolo e Remo, i due gemelli di origine divina nati da Marte e da Rea Silvia.
Dopo essere stati salvati dalla Lupa e divenuti adulti, essi furono inviati dal Re di Albalonga Numitore a fondare una nuova città nel luogo dove erano stati tratti dalle acque del Tevere. Poiché erano gemelli, nessuno dei due poteva far valere sull’altro maggiore autorità, quindi, essendo in disaccordo sul colle da scegliere per la fondazione (Romolo preferiva il Palatino, Remo l’Aventino), decisero di affidarsi al volere degli dei effettuando un auspicio, ovvero l’osservazione del volo degli uccelli (da lat. avis = uccello e spectio = osservazione).
Ponendosi sulle cime dei due colli, divisero idealmente il cielo in due metà, separate dall’”asse della spectio”, in direzione nord-sud. In questo modo, la volta celeste si configurava come uno spazio “inaugurato” cioè diviso e consacrato, ovvero un templum. In questo modo, tutti i messaggi divini provenienti dalla parte sinistra (fas = propizia, favorevole) erano considerati positivi, mentre tutti i segni provenienti dalla parte destra (nefas = contraria, nefasta) erano di cattivo presagio. Remo per primo vide giungere dalla parte fas sei avvoltoi, e si ritenne il prescelto dagli dei per fondare la città. Ma poco dopo, Romolo, dal punto del Palatino oggi noto come Auguraculum, presso il tempio della Magna Mater, scorse dodici avvoltoi. Rivendicando il primo la priorità dell’evento, il secondo il numero doppio degli uccelli, i due fratelli erano di nuovo in contesa e, secondo una delle numerose tradizioni (con leggere varianti) nello scontro che ne seguì Romolo avrebbe ucciso Remo in un gesto di impeto. Secondo la tradizione liviana, invece, Remo fu ucciso dopo avere attraversato in armi il solco tracciato dal fratello intorno al Palatino, andando contro le sue disposizioni e violando lo spazio urbano consacrato del pomerium.
Oggi, a seguito degli scavi archeologici effettuati sul versante nord del colle verso il Foro Romano dal Prof. Carandini dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”, sono emersi numerosi elementi che confermerebbero le tradizioni relative al solco primigenio, alla posizione delle più antiche porte (la Mugonia, la Romanula e la porta senza nome presso le Scale di Caco) e alla struttura delle primitive mura difensive dell’VIII secolo, precedute da un fossato (vallum) e seguite da un terrapieno (agger) e da un muretto di controscarpa in blocchi di cappellaccio (sub aggere). In indagini anteriori erano stati invece rinvenuti resti di fondazioni di capanne dell’VIII secolo e della prima metà del VII secolo a.C., sul versante sud-occidentale chiamato Germalus, tra cui la capanna abitata da Romolo prima del suo trasferimento a valle, nell’area della futura Regia.
Nel corso dell’età repubblicana il colle Palatino, proprio per la sua importanza storica in quanto sede della primitiva Roma Quadrata (il villaggio delimitato dal solco dell’aratro tracciato da Romolo) divenne sede abitativa di importanti personaggi dell’aristocrazia che qui avevano le loro sfarzose ville, come Lutazio Catulo, Silla, Marco Antonio, Cicerone. L’imperatore Augusto nel 36 a.C. vi comprò una serie di lotti di terreno per erigervi la sua dimora, non distante dalla (presunta) Capanna di Romolo (di cui si conservava continua memoria restaurandola ogni anno) e dalla Grotta del Lupercale, dove i gemelli divini furono allattati dalla Lupa. Da quel momento tutti gli imperatori successivi decisero di risiedere stabilmente sul colle, da Tiberio, a Nerone, ai Flavi, agli Antonini, fino all’epoca dei Severi ed oltre, tanto che addirittura dopo la caduta dell’Impero Romano d’Occidente nel 476 d.C., il palazzo imperiale era ancora in funzione e vi risiedette Teodorico agli inizi del VI secolo.
Nel corso della nostra passeggiata sul Palatino, accompagnati da un esperto archeologo, effettueremo una vera e propria lezione itinerante, al termine della quale conosceremo molto meglio i segreti del colle: dalla Domus Augustana alla Domus Tiberiana, dal Germalus alla Casa di Livia, dallo Stadio alle terrazze severiane, dalla Coenatio Rotunda di Nerone al Tempio di Elagabalo, visiteremo tutti gli ambienti un tempo appartenuti al grande palazzo imperiale dove si decisero i destini della più grande potenza politico-militare del mondo antico.
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