Sabato 30 dicembre 2022, h 17,30: il quartiere Coppede'
APPUNTAMENTO: SABATO 30 DICEMBRE 2022 H 17,30 IN VIA TAGLIAMENTO, ALL'ANGOLO CON VIA BRENTA. DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, CELL. 3669430785 (WHATSAPP DOTT. MASSIMO MORANDI), o compilando il form sottostante.
Il Coppedè non è un vero e proprio quartiere ma un insieme di edifici progettato dall’architetto fiorentino Gino Coppedè. Si tratta di un incredibile “pastiche” di linguaggi architettonici che danno vita a quello stile chiamato eclettismo.
Nel 1915 i finanzieri genovesi Cerruti costituiscono a Roma la Società Anonima Cooperativa Edilizia Moderna con l’intento di realizzare condomini di livello medio-alto per la sempre più numerosa classe dirigenziale e impiegatizia presente in città. Vogliono concorrere allo sviluppo di una parte del tessuto urbano di un’area orientale prossima a Via Salaria sullo slancio delle nuove espansioni urbanistiche della capitale. Il progetto è affidato a Gino Coppedè con il quale i Cerruti hanno già collaborato a Genova ottenendo risultati molto apprezzati. A Roma però l’estro artistico dell’architetto fiorentino non trova il consenso sperato e il progetto subirà ritardi e modifiche richieste dalla Commissione Edilizia romana prima dell’approvazione definitiva che avverrà soltanto nel 1918; il quartiere, rimasto incompiuto alla morte di Coppedè nel 1927, sarà completato dal suo collaboratore Paolo Emilio André.
Il risultato sarà un conglomerato eterogeneo di costruzioni e stili diversi: palazzi, palazzine e villini dalle forme più varie sono decorati da stucchi, affreschi e mosaici ispirati alle più diverse culture e epoche storiche: liberty europeo, medioevo fiabesco e sognante, barocco esplosivo e esagerato, stile fantasy e mostruoso. Insomma, come è stata ben definita, una Disneyland architettonica. Anche gli interni, estremamente curati e ornati, sono pensati in termini di pregio e lusso, come si confà alla classe borghese che li abiterà, ma anche di estremo comfort secondo criteri moderni di funzionalità.
Nel nostro percorso saremo immersi in un’atmosfera fantastica, straniante e surreale. Ci accoglierà un imponente arcone d’ingresso sovrastato da teste di guerrieri e stemmi araldici e da cui pende un enorme lampadario in ferro battuto. Passeremo poi davanti ai Villini delle fate le cui decorazioni esterne evocano un’atmosfera da poema cavalleresco medievale. Poco avanti troveremo il Palazzo Hospes Salve, in stile assiro-babilonese, con un grande portale d’ingresso ispirato al film Cabiria, il primo kolossal della storia su sceneggiatura di Gabriele D’Annunzio.
Durante la passeggiata saremo circondati da simboli massonici ed esoterici che cercheremo di decifrare.
(testi a cura della Prof.ssa Marina Giorgini)