Visita didattica a Palazzo di Montecitorio a Roma per le scolaresche
La storia di Palazzo Montecitorio comincia nel 1653, con l’iniziativa di Papa Innocenzo X Pamphili che incarica Gian Lorenzo Bernini di progettare una prestigiosa residenza per la famiglia Ludovisi. Il nome dato oggi al palazzo (e alla piazza) si spiega con il fatto che in questa area del Campo Marzio corrispondente all’antica Regio IX Circus Flaminius, nel Medioevo era lo scarico dei materiali edilizi di spoglio derivanti dalle demolizioni dei templi e degli altri edifici romani (Mons Gittorius oppure Mons Acceptorius). La piccola altura su cui sorge il palazzo sarebbe dovuto proprio a questo scarico, oltre che alla demolizione dell’ustrinum di Antonio Pio avvenuta sempre nel Medioevo.
La parte frontale dell’edificio è costituita da cinque sezioni che danno un andamento curvilineo a tutta la facciata, con cantonali di travertino grezzo e decorazioni fitomorfe, simulando un edificio poggiante su un banco roccioso naturale.
La costruzione tuttavia vide un’imprevista pausa alla morte del Principe Niccolò Ludovisi nel 1664. I lavori furono ripresi 20 anni dopo da Carlo Fontana, che convinse il papa Innocenzo XII a utilizzare il palazzo per due importanti funzioni amministrative pubbliche: il Tribunale Pontificio (poi ribattezzato Curia Innocenziana) e gli uffici per la riscossione dei dazi.
In seguito, l'architetto Carlo Fontana aggiunse il campanile e inserì due porte ai lati di quella già esistente. La Curia, una volta finita, entrò in funzione nel 1696. Il palazzo accolse in seguito anche il Governatorato e la sede centrale della Polizia Pontificia, assumendo in questo modo un ruolo fondamentale nella vita amministrativa e giudiziaria di Roma.
Dopo il Risorgimento, il palazzo fu scelto dal Governo unitario per ospitare la Camera dei Deputati. Il progetto per i nuovi lavori fu inizialmente assegnato ad un ingegnere privo di grandi esperienze, Paolo Comotto, che realizzò un'aula poco funzionale, con acustica difettosa, fredda d’inverno e troppo calda nei mesi estivi. Inoltre, a causa di sopraggiunte infiltrazioni d'acqua divenne pericolante e fu chiusa nel 1900.
La ricostruzione dell’aula fu affidata a Ernesto Basile, architetto di punta dello stile liberty in voga all’epoca, che diede vita ad un ottimo progetto aprendo una nuova ala dietro l’edificio antico, riducendo il cortile interno e rifacendo ex novo l'aula del Parlamento, illuminata da un superbo lucernario a ventaglio, il famoso Velario.
Al Basile si deve anche la progettazione e costruzione del bellissimo salone detto "il Transatlantico", che deve la sua originale denominazione all’arredo tipico delle grandi navi per la navigazione oceanica degli inizi del Novecento. Il salone è molto amato dai parlamentari e addirittura, tra le varie sale e il cortile, il preferito per discutere in privato delle delicate questioni politiche del nostro Paese.