Sabato 10 settembre 2022 h 18: passeggiata guidata nel foro boario e nel foro olitorio
APPUNTAMENTO: SABATO 10 SETTEMBRE 2022 H 18 A PIAZZA BOCCA DELLA VERITA' PRESSO LA FONTANA AL CENTRO DELLA PIAZZA. DURATA: 1 H E 30'. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA.
PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, cell. 3669430785 (whatsapp dott. Massimo Morandi), o compilando il form sottostante. Visita guidata gratuita. Il tesseramento con Roma Bella si può fare sul posto, costa euro 15, vale 12 mesi, consente di prendere parte ad un numero illimitato di iniziative culturali gratis.
Questa passeggiata per veri intenditori, in un’area della città accantonata dai percorsi turistici di massa, ci permetterà di approfondire la conoscenza del foro boario e del foro olitorio, lungo la fascia a sinistra del fiume Tevere e immediatamente a valle dell’Isola Tiberina.
La zona del foro boario, l’antichissimo mercato dei buoi gestito dai Negotiantes Boarii, fu di estrema importanza per la nascita e lo sviluppo esponenziale di Roma dall’VIII secolo in poi. Possiamo anzi affermare con la massima fiducia che questa area ai margini del Tevere e alle pendici del colle Palatino, grazie anche alla presenza del guado a valle dell'isola tiberina, sia da ritenere la ragione stessa della nascita di Roma. E’ qui infatti che la tradizione mitistorica, recentemente sostenuta dai dati archeologici, colloca la frequentazione di popolazioni greche ed orientali, guidate da eroi e semidei come Enea, Evandro, Eracle, molto tempo prima della fondazione della città avvenuta nel 753 a.C.
In particolare, una delle dodici fatiche di Ercole, quella della lotta contro il mostro Caco per il possesso delle vacche di Gerione, ambientata proprio qui, lungo le rive del Tevere, è specchio leggendario di una situazione storica di contatto (e anche ostilità, almeno nelle prime fasi) tra i più antichi mercanti micenei, che nel XIII – XII secolo a.C. risalivano il fiume attratti da nuove opportunità commerciali (simboleggiati da Eracle, l'eroe greco per antonomasia protettore dei commerci), e le comunità indigene culturalmente arretrate, che certamente traevano profitto da questi nuovi contatti ma conservavano comunque una certa diffidenza nei confronti degli stranieri (ostilità ben rappresentata dal mostro indigeno Caco, che viveva in una grotta alle pendici del Palatino, sconfitto ed ucciso da Eracle).
Il culto di Ercole all’Ara Maxima Herculis, ritrovata sotto la basilica di Santa Maria in Cosmedin, fu il primo culto straniero di natura privata introdotto a Roma, collegato allo stanziamento commerciale greco nel foro boario, e reso pubblico nel 312 a.C. dal censore Appio Claudio Cieco. Il fondatore Romolo, conscio dell'importanza di questo altare sacro ad Eracle per la città che stava per sorgere, lo aveva incluso all’interno del perimetro urbano tracciato con l’aratro.
Nell’area commerciale del foro boario dove i mercanti greci avevano la loro base, Ercole ricevette nel corso del tempo anche altri santuari. A lui, nella veste di protettore dei mercanti di olio, è consacrato il Tempio Rotondo risalente al II secolo a.C.; a lui erano dedicati anche i due (perduti) santuari noti solo dalle fonti letterarie come Aedes Aemiliana Herculis ed Aedes Pompeiana Herculis.
L’itinerario che inizia proprio da Piazza Bocca della Verità è dunque un’avventura a ritroso nel passato, e alla ricerca delle origini di Roma.
Dalla Basilica di Santa Maria in Cosmedin, di rito ortodosso, sorta come diaconia nel VI secolo d.C. proprio sopra l’ara maxima Herculis, passeremo al tempio rotondo di Hercules Olivarius e poi a quello di Portunus, divinità minore che proteggeva il Portus Tiberinus, costruito nel VI secolo a.C. da Servio Tullio. Alla basilica di San Giorgio al Velabro ammireremo l'arco degli Argentarii, finanziato dai commercianti del foro boario (negotiantes boarii) e il cosiddetto "arco di Giano quadrifronte", eretto dall’imperatore Costantino nel IV secolo d.C.
Faremo tappa presso l'area sacra di Sant'Omobono dove sono stati identificati durante gli scavi degli anni Trenta i templi arcaici di Fortuna e Mater Matuta, costruiti anche questi da Servio Tullio, e dove ancora una volta Ercole, l’eroe portatore della civiltà greca in occidente, è protagonista nei bassorilievi in terracotta che ornavano il fastigio.
Alla vicina basilica di San Nicola in Carcere parleremo dei tre templi di epoca repubblicana che sorgevano nel foro olitorio, la piazza adibita al mercato dei legumi e delle verdure, molto più piccola del foro boario (dove il bestiame pascolava brado) e pavimentata tutta in tufo e travertino.
Concluderemo la passeggiata al Teatro di Marcello, eretto nel 17 a.C., davanti al quale erano i Templi di Apollo Sosiano (433 a.C., con rifacimenti del I secolo a.C.) e di Bellona (296 a.C., costruito a seguito della vittoria dei Romani contro la lega etrusco-italica nella battaglia di Sentinum). Era qui che il sacerdote di Giove Feretrio, nel corso di un complesso rituale, la indictio belli, formalizzava davanti agli dèi la dichiarazione di guerra contro i nemici di Roma.