Domenica 27 novembre 2022 h 16: visita guidata alla Basilica di Santa Maria Maggiore
APPUNTAMENTO: DOMENICA 27 NOVEMBRE 2022 H 16 ALL'INGRESSO PRINCIPALE DELLA BASILICA IN PIAZZA DI SANTA MARIA MAGGIORE.
DURATA: 1 H. LA GUIDA E' RICONOSCIBILE IN LOCO DAL CARTELLO ROMA BELLA. PRENOTAZIONE: OBBLIGATORIA VIA MAIL A: inforomabella@virgilio.it, o chiamando i n. tel. 0697858194; 0661661527, CELL. 3669430785 (WHATSAPP), oppure compilando il form sottostante.
La Basilica di Santa Maria Maggiore, nota anche come basilica Liberiana in quanto l’originaria fondazione risalirebbe a Papa Liberio, è una delle quattro basiliche papali o maggiori di Roma. Si trova sul colle Esquilino, sulla sommità dell’altura chiamata Cispius, tra il Rione Monti e l'Esquilino.
La Basilica, incluso il sagrato, è proprietà extraterritoriale dello Stato della Città del Vaticano, come stabilito dai Patti Lateranensi.
Fu eretta sotto il pontificato di Papa Liberio (352-366) e ricostruita da Papa Sisto III (432-40), che la dedicò al culto della Madonna, la cui natura di Madre di Dio (Theotòkos) era appena stata ratificata dal Concilio di Efeso del 431.
Una tradizione orale vuole sia stata proprio la Vergine ad apparire a Papa Liberio in un sogno, suggerendogli che il luogo desiderato per la costruzione della chiesa sarebbe stato indicato da un evento miracoloso. La notte tra il 4 e il 5 agosto del 352 una nevicata cadde sull'Esquilino; Papa Liberio avrebbe disegnato nella neve il perimetro del nuovo luogo di culto, edificato poi grazie al lascito di un aristocratico di nome Giovanni. Il Liber Pontificalis dice infatti che Liberio «fecit basilicam nomini suo iuxta Macellum Liviae».
Il 5 agosto di ogni anno si celebra ancora oggi la rievocazione del miracolo della neve: durante la Santa Messa del mattino e ai Vespri la sera, dal soffitto a cassettoni in corrispondenza della cripta della mangiatoia, scende una nuvola di petali di rosa bianchi.
La basilica dell’epoca di Sisto III (432) era a tre navate, con 21 colonne per lato, con capitelli ionici ed architrave liscio. La navata centrale era illuminata da 21 finestre e aveva copertura a capriate dipinte.
La navata venne ornata da mosaici, entro pannelli disposti sotto le finestre, con Storie del Vecchio Testamento. Degli originari 42 pannelli, ne restano 27 originali dopo i rimaneggiamenti del Settecento. Si tratta di un ciclo figurativo importantissimo, il primo ad apparire così completo in una chiesa di Roma. I mosaici presentano stilemi collegati alla pittura tardoantica, con sfumature, ombreggiature, rappresentazione realistica dello spazio e delle proporzioni, macchie di colore, fondo a contrasto con il colore delle figure.
Alla metà del XII secolo, al tempo di papa Eugenio III, risale il magnifico pavimento in opera cosmatesca, rifatto nei restauri di Ferdinando Fuga, al quale si attribuisce la monumentale fronte barocca.
In occasione del Giubileo dell'anno 1300 vi furono importanti aggiunte, come il transetto e una nuova abside che venne impreziosita con mosaici realizzati da Jacopo Torriti (Incoronazione di Maria e Storie di Maria), del 1295. Nell’abside del Torriti la Vergine è abbigliata con abiti regali, tipici dello stile bizantino-romano dell'epoca.
Allo stesso periodo risalgono i mosaici in facciata, di Filippo Rusuti, finanziati dal cardinale Pietro Colonna, e la realizzazione della cappella del Presepe di Arnolfo di Cambio, poi obliterata per far posto alla Cappella Sistina.
La sottile lamina d'oro che ricopre il soffitto a cassettoni lignei della navata centrale è stata, sembra, ricavata dal primo oro importato dalle Americhe appena scoperte, donato a Papa Alessandro VI Borgia dai Reali di Spagna.
Il monumentale campanile romanico con i suoi 75 metri è il più alto di Roma. Costruito tra il 1375-1376, contiene 5 campane di cui la più antica è del 1289, fusa da Guidotto Pisano.