Il Pantheon, capolavoro di ingegneria e archetipo di architettura romana
La costruzione della cupola del Pantheon, la più larga che sia mai stata realizzata fino al secolo scorso con un diametro di 43,60 m, dimostra le capacità eccezionali che i costruttori romani avevano raggiunto nell’uso della cementizio. Dal punto di vista tecnico vanno sottolineate alcune caratteristiche che ne hanno permesso la realizzazione e la stabilità per secoli: la solidità delle fondazioni, costituite da un massiccio anello di cementizio largo 7,30 m e alto 4,50 m, rinforzato da un altro esterno concentrico; l’uso di frequenti archi di scarico; il ricorso a molte cavità praticate nello spessore del tamburo in modo da facilitare il tiraggio del calcestruzzo e diminuire il peso complessivo della muratura, soprattutto in corrispondenza di nicchie e aperture; la diversificazione dei materiali contenuti nell’opus caementicium, in modo da alleggerire progressivamente il peso della muratura impiegando frammenti di travertino nelle fondazioni, di travertino e tufo nella parte bassa del tamburo, frammenti di solo tufo nella parte superiore e all’inizio della cupola, poi laterizi e tufo ed infine, alla sommità della cupola, solo tufo giallo e pietra pomice.
Il Pantheon costituisce dunque il vertice dell’architettura romana e segna una svolta per lo sviluppo dell’architettura moderna. Marca l’acme della nuova architettura imperiale, fatta di luce e colore: all’interno la decorazione policroma in marmo e gli effetti di luce filtrano e dissimulano la complessità della struttura reale. Inoltre esso mostra i nuovi grandiosi risultati spaziali che l’architettura romana raggiunse per mezzo del calcestruzzo. La maggiore innovazione introdotta è la concezione stessa dello spazio: diversamente da quella greca, l’architettura romana, seguendo le possibilità formali offerte dal calcestruzzo (in particolare nelle volte e nelle cupole) sviluppò il concetto di spazio interno come spazio autonomo da sfruttare in sé stesso, non più come risultato determinato dall’involucro. La percezione del vuoto è impressionante, sembra di essere in una bolla di sapone. I lacunari della cupola creano un effetto di movimento convergente che tende a risucchiare tutto fino all’oculo, dove l’architettura reale sembra dissolversi nell’infinito dello spazio naturale [bibliografia in: ROMA ARCHEOLOGICA, itinerario n. 20, Elio de Rosa Editore, p. 62].
PER LA VISITA GUIDATA AL PANTHEON:
Tel. 0661661527, cell. 3669430785 (Whatsapp), mail inforomabella@virgilio.it. La visita guidata nel Pantheon è gratuita per i Soci di Roma Bella.