La Centrale Montemartini
Inaugurata nel 1912 come primo impianto pubblico di produzione di elettricità a Roma, la Centrale Montemartini rimarrà in funzione fino al 1965 quando sarà dismessa. Dopo una serie di restauri e ristrutturazioni, nel 2001 viene inaugurato al suo interno il Museo della Centrale Montemartini come sede distaccata dei Musei Capitolini.
La collezione espone pregiate opere di archeologia rimaste per anni chiuse nei depositi e sottratte al pubblico; il contrasto tra la statuaria classica e i macchinari di inizio Novecento come le turbine a vapore, le caldaie e i motori diesel per la produzione di energia elettrica, rendono il museo un unicum affascinante e davvero ben riuscito.
Il percorso espositivo inizia, al piano terra, con una lunga galleria di ritratti del I secolo a.C., una rassegna delle diverse classi sociali romane, tra cui il celebre Togato Barberini che regge nelle mani le immagini dei propri antenati.
Si passa poi nella Sala delle Colonne che ospita sarcofagi, corredi funerari, affreschi, sculture in peperino di età repubblicana. In fondo alla sala la sezione “Il lusso” conserva oggetti preziosi e arredi di alta qualità utilizzati in ambito funerario, tra cui i bellissimi resti di un letto in osso con scene dell'infanzia di Dioniso. Oltre, nella Sala Caldaie n. 2, sono esposte dal 2016 le carrozze del treno di Pio IX provenienti dal Museo di Palazzo Braschi che trovano in questo contesto di archeologia industriale una perfetta collocazione.
Il piano terra si conclude con una serie di sarcofagi che ci traghettano verso l’epoca paleocristiana e soprattutto con il sorprendente corredo funerario della giovane Crepereia Trypheana, costituito da gioielli d’oro e pietre preziose e da una raffinatissima bambola d’avorio con arti snodabili anch’essa accompagnata da piccoli oggetti da toeletta.
Il primo piano conserva nell’imponente Sala Macchine, dominata dalla mole dei 2 motori diesel a 2 tempi installati il 21 aprile 1933 alla presenza di Mussolini, sculture e decorazioni di gran pregio provenienti da complessi monumentali religiosi e civili di Roma (Celio, Tempio di Apollo Sosiano, Area Sacra di Largo Argentina ecc.).
Infine, la Sala Caldaie in cui troneggia l’unica grande caldaia a vapore superstite delle tre originariamente installate, espone reperti provenienti da dimore e horti mostrando la sfera privata di alti dignitari imperiali. Tra i vari pezzi si segnala la meravigliosa statua di Marsia in marmo rosso proveniente da Villa delle Vignacce, costruita sulla destra dell'antica Via Latina nel II secolo d.C.
(testi a cura della prof.ssa Marina Giorgini)