La basilica inferiore di San Clemente al Celio
Fino alla metà del XIX secolo si credeva che l’attuale basilica di San Clemente fosse quella cui si riferiva San Girolamo, che nel 392 parlò della esistenza di una chiesa, a Roma, che conservava il ricordo di San Clemente. Nel 1857, i Padri Domenicani Irlandesi con il Padre Priore J. Mullooly cominciarono gli scavi proprio sotto la basilica attuale, scoprendo la basilica originaria risalente al IV secolo. Ancora più sotto, eseguendo ulteriori scavi, riportarono alla luce i resti di una struttura risalente alla fine del I secolo d.C., che pare avesse subìto modifiche significative, verso la fine del II secolo, per facilitarne l’uso come mitreo dai seguaci del culto di Mithra.
In seguito è stata riportata alla luce anche una terza struttura in blocchi di tufo e travertino, apparentemente destinata ad uso commerciale o industriale, risalente ad età domizianea (81-96 d.C.) e collegata al mitreo tramite uno stretto passaggio. Nel corso del III secolo d.C. questo edificio fu abbandonato e riempito di terra di riporto, detriti e pietrame, così che potesse fungere da fondamenta per una nuova struttura. In seguito, quest’ultima aula appena ricavata divenne la primitiva basilica di San Clemente, la cui navata centrale poggia sul cortile dell’edificio del I secolo mentre le stanze, che un tempo si affacciavano sui lati di quel cortile, furono successivamente convertite nelle navate laterali del nuovo luogo di culto.
Verso la fine del IV secolo il Cristianesimo per effetto dell’Editto di Tessalonica (384) divenne religione ufficiale dell’impero romano e le sette pagane, tra cui il Mitraismo, furono proibite. La zona del mitreo fu quindi acquistata dal clero di San Clemente, che la obliterò in parte aggiungendo un’abside alla basilica, proiettandola su una parte dell’area occupata dal precedente mitreo.
Nel corso del tempo, la basilica risalente al IV secolo fu migliorata con l’aggiunta di una schola cantorum (una struttura di marmo donata da Papa Giovanni II (533-535) che ancora oggi si erge bellissima nella basilica superiore) e di una serie di meravigliosi affreschi. L’originaria basilica di San Clemente è rimasta in funzione fino all’inizio del XII secolo, quando ci si rese conto che l’edificio, a causa del terremoto dell’846 e dell’incendio del 1084, era in pessime condizioni e pericolante.
La basilica del IV secolo fu quindi abbandonata e riempita di detriti fino ai capitelli delle colonne della navata centrale, e su queste nuove fondamenta venne eretta l’attuale basilica di San Clemente. Nel corso dei secoli, le colonne che un tempo formavano l’ingresso della navata centrale furono incapsulate in contrafforti di laterizio, in modo da consolidare la struttura danneggiata. Queste nuove pareti in mattoni vennero in seguito decorate con svariati affreschi.
La visita a San Clemente è gratuita.