La Piazza del Foro Romano in età tardoantica
Alla fine del mondo antico la piazza del Foro Romano si presentava come un superbo e irripetibile scenario di momenti carichi di significati e di storia. Sullo sfondo del Campidoglio, dalle cui due alture (Capitolium e Arx) svettavano i templi di Giove Ottimo Massimo e di Giunone Moneta, la piazza era chiusa verso nord dall’imponente prospetto ad arcate del Tabularium, cui si addossavano i templi di Vespasiano e Tito e della Concordia.
Su questo lato, direttamente affacciati sulla piazza, erano la tribuna dei Rostri, ornata con gli speroni di bronzo tolti alle navi dei Volsci alla fine del IV secolo a.C., e l’arco di Settimio Severo. A fare da “quinta” allo scenario, invece, sul lato sinistro si allineavano il tempio di Saturno, la basilica Giulia, preceduta da una fila di sette colonne onorarie, e il tempio dei Dioscuri; sul lato destro, la Curia del Senato e la basilica Emilia preceduta dal piccolo sacello di Venere Cloacina.
Sul quarto lato, a delimitare la piazza, era il tempio del Divo Giulio fiancheggiato da due archi, uno in onore di Augusto (in ricordo della vittoria di Azio nel 31 a.C.), l’altro dei suoi due nipoti, i principi ereditari Gaio e Lucio Cesari. Quasi al centro della piazza era stata collocata nel 91 d.C. una statua equestre di Domiziano, alta 17 metri, per celebrare le vittorie dell’imperatore sui Germani, ma la statua fu distrutta a furor di popolo dopo l’uccisione di Domiziano e la conseguente damnatio memoriae. Al suo posto, quasi due secoli e mezzo dopo, ne fu eretta un’altra in onore di Costantino.
Dietro di essa, una colonna isolata su un alto basamento, in cima ad una gradinata quadrata, fu innalzata nel 608 d.C. in onore dell’imperatore bizantino Foca il cui unico merito era stato quello di aver donato al Papa Bonifacio IV il Pantheon, per potervi ricavare una chiesa. Ma in quell’inizio del VII secolo la vita del foro continuava soltanto in parte, presso i monumenti che i Cristiani avevano trasformato in chiese. Un secolo dopo, l’abbandono era ormai completo.