Il Ghetto ebraico di Roma e la Sinagoga per le scuole
Il Ghetto Ebraico di Roma è un piccolo rione sulla riva sinistra del Tevere, presso l’isola tiberina, dai lineamenti molto peculiari; è in genere escluso dai percorsi turistici di massa ma è davvero molto interessante e ricco di notizie storiche.
La nostra uscita didattica del quartiere ebraico di Roma muove dall’isola tiberina e, una volta attraversato Ponte Fabricio (noto come Pons Judaeorum nel Medioevo), si articola all'interno della zona occupata a partire dalla metà del XVI secolo dalla minoranza ebraica qui costretta a vivere spostandosi dagli altri rioni di Roma. Non solo, il ghetto di Roma nel corso dei secoli si arricchì di nuovi venuti da tutta la penisola italiana e anche dalla Spagna, andando a costituire la minoranza detta Sefardita (da ebraico Sefarad = Spagna) molto vivace dal punto di vista culturale e commerciale.
Il ghetto di Roma viene costituito ufficialmente nel 1555, in un contesto storico che è quello della Controriforma in cui la Chiesa si oppone duramente ai suoi potenziali nemici, da Papa Paolo IV Carafa, che con l’emanazione della bolla "Cum nimis absurdum", obbliga gli Ebrei di Roma a vivere relegati in un’area circoscritta nei pressi del fiume Tevere, in un ambiente malsano, sovraffollato, continuamente esposto al rischio delle piene.
In questo piccolo rione, tra sofferenze, discriminazioni e soprusi, gli Ebrei romani, alcuni dei quali anche di condizione benestante e di cultura medio-alta, furono obbligati a vivere quasi in condizioni di prigionia fino alla chiusura del Ghetto, all’indomani della annessione di Roma al Regno d’Italia (1870). Dopo l’abbattimento dei fatiscenti edifici dell’antico ghetto papalino, gli Ebrei hanno ricostruito nuovi complessi abitativi più funzionali e continuato a vivere in questo luogo ormai indissolubilmente legato alla loro bimillenaria presenza a Roma.
L’uscita comprenderà la spiegazione dei principali monumenti del Ghetto: la Sinagoga o Tempio Maggiore (1904); il Portico D'Ottavia (23 a.C.), piazza Mattei con la famosa Fontana delle Tartarughe opera di Giacomo della Porta e Gian Lorenzo Bernini; piazza Costaguti, Piazza delle Cinque Scole, Palazzo Manili, Palazzo Cenci. Commenteremo anche le “pietre di inciampo”, piccole lapidi in ottone che ricordano le 2092 vittime del rastrellamento ad opera dei nazisti avvenuto il 16 ottobre del 1943, e i più importanti aspetti della cucina ebraica romana "kosher", realizzata secondo le norme del Rabbinato, ben simboleggiata da pietanze come il carciofo alla giudia, la zuppa di pesce alla romana e il tortino di alici ed indivia…
La visita guidata del ghetto di Roma per le scuole dura 1 h e 30’, se si desidera aggiungere anche la visita interna alla Sinagoga ed al Museo Ebraico, occorre considerare in totale 3 ore.
E' indispensabile l'elenco degli alunni su carta intestata della scuola per avere le gratuità complete nel ghetto e nella Sinagoga. Per maggiori info: chiama i n. tel. 0697858194; 0661661527, o scrivi a inforomabella@virgilio.it, oppure compila il form sotto.