Il Pigneto: l'essenza di un quartiere per elezione
Racchiuso tra via Prenestina, via Casilina, via dell’Acqua Bullicante, subito fuori Porta Maggiore: questo triangolo di strade, il Pigneto, è diventato un quartiere per acclamazione.
Spina dorsale di questa zona è la lunga e insolita via del Pigneto, che esiste almeno dal 1550 come strada poderale tra i vigneti. La storia del Pigneto accompagna il visitatore nella vita del quartiere e mostra attraverso gli occhi dei testimoni un percorso cronologico lunghissimo: elefanti in epoca preistorica, popoli antichi, imperatori romani che si sono affrettati a costruire gli acquedotti, barbari che li hanno sabotati, e poi papi, latifondisti, monaci, imprenditori, ferrovieri, partigiani, immigrati italiani prima, stranieri oggi.
Testimoni di un passato glorioso sono l'eccentrica tomba del fornaio Eurisace, riscattato dalla schiavitù; il Torrione Prenestino; l’acquedotto Felice che, alla fine del '500, portava acqua corrente alla grande villa di Papa Sisto V; via del Mandrione; Porta Maggiore. Intrecci di storie e di strade che raccontano le differenze tra dentro e fuori Roma, tra città e suburbio.
Un passo dopo l'altro, assistiamo all’evoluzione lungo tutte le epoche, fino alla costruzione delle fabbriche, nate qui per pagare meno tasse, perché fuori le mura, e dei villini con giardino, creati per una borghesia nascente. Nel quartiere si rivivono gli episodi più importanti, quando gli immigrati delle nuove fabbriche sulla Prenestina hanno tirato su casette e baracche per mettersi un tetto sopra la testa; e quando, fino agli anni '30 del '900, la Troscia della Marranella faceva divertire i bambini ma li uccideva di tubercolosi.
Il quartiere ci parla di Pasolini, di Gabriella Ferri, di Fantozzi, di film come "Roma città aperta" e "Accattone" e di tutta la ricchezza culturale e umana di questa borgata sotto l’ala della tangenziale est. Oggi, popolato da residenti storici, universitari, Street Artist e immigrati, il Pigneto continua ad evolversi come uno dei centri creativi più vivaci di Roma, con le radici ben salde nel passato.
Bibliografia in: La Storia del Pigneto, a cura di Gaia Marnetto, Typimedia editore, p. 1.