Roma Bella

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Nella Roma dell’età repubblicana si evitò a lungo di costruire teatri stabili, poiché la severità dei costumi vedeva gli spettacoli come un pericolo per la moralità dei cittadini. Solamente sul finire della Repubblica, Pompeo Magno costruì in Campo Marzio il primo teatro stabile di pietra, al posto di quelli temporanei di legno che venivano smantellati dopo l’uso. Seguirono, altri decenni dopo, il teatro di Balbo e quello di Marcello, il solo oggi rimasto visibile, tra il Campidoglio e il Tevere. Esso fu iniziato da Giulio Cesare e compiuto da Augusto che nel 13 a.C. lo dedicò alla memoria del nipote Marco Claudio Marcello.

Il teatro aveva un diametro di 130 m per un’altezza di circa 30 m, ed una capacità di 15.000 posti. I suoi notevoli resti si devono all’uso che ne fu fatto nel Medioevo come fortilizio delle famiglie baronali romane prima che, nel ‘500, forse trasformato in palazzo, per i Caetani, da parte dell’architetto Baldassarre Peruzzi. La scelta del luogo per la costruzione del teatro era stata dettata dalla vicinanza del tempio di Apollo, presso il quale si svolgevano fin da età molto antica speciali feste comprendenti spettacoli scenici. Il tempio originario fu fondato nel 433 a.C. quando per la prima volta fu introdotto a Roma il culto greco di Apollo come divinità salutare (Apollo Medicus), dopo un voto fatto durante una epidemia di peste.

Esso fu poi ricostruito nel 36 a.C. del console Gaius Sosius, ricevendo da allora l’appellativo di Sosiano. Raffinatamente ornato con rilievi e sculture, ospitava nello spazio triangolare del frontone un gruppo scultoreo greco del V secolo a.C. raffigurante una Amazzonomachia. Il tempio accanto è ancora di incerta attribuzione; è probabile che sia stato quello dedicato a Bellona, nel 296 a.C., da Appio Claudio Cieco, lo stesso che pochi anni prima aveva costruito la via Appia.